DdL sulle Province: giri di valzer

Si dei Comuni, No delle Province, una certa flanella delle Regioni

Cerchiamo di fare corretta informazione sul problema delle Province visto quello che è stato riferito in proposito dopo la conclusione dell'incontro tra Conferenza Regioni e Presidenti dei Consigli Regionali

Senza fronzoli il fatto è che in tale sede il provvedimento ha avuto se non via libera quasi, tranne ovviamente la posizione delle Province.

1 Parere – traduciamo – non contrario a quell'aborto di disegno di legge su Province, Città metropolitane, l'unione dei comuni
2 Parere positivo dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani)
3 Parere negativo dell'Unione delle Province
4 Parere articolato, non contrario dunque, delle Regioni che hanno chiesto alcune modifiche al testo.
5 Il Ministro Graziano Delrio (ex Presidente dell'ANCI): "Il disegno di legge ha avuto un parere favorevole dell'Anci, l'Upi è stata contraria mentre le Regioni hanno condiviso l'impianto complessivo ma chiedono di ragionare nel merito dei provvedimenti".

Che l'ANCI sia favorevole non sorprende. Chi ha il pallino nell'Associazione, contrariamente al passato, sono i grandi Comuni che ove passasse il deleterio disegno di legge avrebbero un doppio pallino in mano, egemoni nell'Ente Città metropolitana, egemoni nell'Ente di area vasta, comuni piccoli succubi...

Vediamo come invece è stata rappresentata la situazione nel comunicato della nostra Regione, nel comunicato ufficiale della Conferenza delle Regioni, nell'intervista al suoPresidente Errani

Ln – Da Milano: "Tutte le Regioni hanno espresso parere negativo all'ipotesi di riordino delle province presentata dal governo e dal ministro Del Rio Non poteva andare diversamente: il parere non può che essere negativo a meno che non si riveda il testo al 90%". Lo ha spiegato l'assessore della Regione Lombardia all'Economia, Bilancio e Semplificazione Massimo Garavaglia. "Del resto - ha proseguito l'assessore Garavaglia - i problemi del sono noti. Intanto si tratta di un impianto che di fatto porterà ad un'impennata dei costi, come dimostra l'esempio della Sicilia che decide di abolire le province istituendo enti di secondo livello e così passa da nove province a 35, con un ovvio aumento dei costi. Inoltre in questo decreto l'unica cosa che cambia è il meccanismo elettivo, perché restano le province e tutto il personale, per cui non c'è risparmio alcuno, in compenso diminuisce la democrazia, perché nascono enti ibridi dove il bilancio viene redatto da soggetti non eletti dai cittadini: esemplificando - ha concluso Garavaglia - è come dire che i comuni dell'hinterland milanese dovrebbero accollarsi i debiti del sindaco Pisapia…".
Conferenza Regioni e...
Roma, 26 settembre 2013 (comunicato ufficiale) Si è svolto oggi un incontro fra la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, guidata dal Presidente Vasco Errani, e la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, guidata dal Presidente Eros Brega.
Il confronto aveva ad oggetto in particolare il Ddl recante disposizioni sulle città metropolitane, sulle Province e sulle Unioni e fusioni di Comuni.
Le Conferenze hanno ribadito l’esigenza che tali progetti di riforma siano condivisi, prevedendo la partecipazione attiva delle Regioni che saranno peraltro chiamate a darne attuazione.
Le Regioni condividono la necessità di semplificare e superare gli attuali livelli istituzionali attraverso una ridefinizione dell’area vasta, a partire dalla delimitazione territoriale per arrivare alle competenze, al fine di rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini.
Occorre – hanno sottolineato i rappresentanti delle Conferenze - che il testo proposto sia modificato affidando alle Regioni il ruolo regolativo del sistema locale che la Costituzione loro riconosce. Sarebbe auspicabile inserire delle norme che tengano conto della differenziazione territoriale che solo l’istituzione regionale conosce e può regolare in maniera adeguata soprattutto in relazione all’attribuzione delle competenze amministrative a livello locale. Tale posizione congiunta è stata rappresentata al Governo dal Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, nel corso della Conferenza Unificata.
Comunicato Conferenza Regioni e delle Province Autonome

Il Presidente Errani
“Le Regioni sono per la riforma, per creare gli enti di secondo grado, per attivare le città metropolitane e la riorganizzare i Comuni attraverso le unioni. Il problema è che il disegno di legge ha un impianto che non raggiunge questi obiettivi e crea una situazione di difficoltà: ci siamo resi disponibili ad approfondirlo per riconoscere il ruolo regolativo delle Regioni, non in astratto”. Così il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, dopo l'esame del disegno di legge che svuota i poteri delle Province e istituisce le città metropolitane in Conferenza Unificata.
L'approfondimento “è indispensabile, per le nostre competenze e per l'articolazione territoriale”, ha chiarito Errani. “Il ministro Delrio ha dato un'apertura, l'Anci ha accolto la qualità delle nostre posizioni e nei prossimi giorni sarà possibile fare passi in avanti", ha concluso Errani.

La situazione politica non dà chanches al DdL. Solo che l'anno prossimo scadono molte Amministrazioni, nostra compresa. Che si fa? Mezza Italia in mano ai Commissari?
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